Il
25
aprile ricorda la
liberazione dal nazifascismo
Nella seconda guerra
mondiale (1939-1945, ma per l'Italia
il conflitto iniziò il 10 giugno 1940 ), dopo
l’armistizio di Cassibile ( Siracusa ) del settembre 1943, il nostro
Paese si ritrovò diviso in due: al nord
Benito
Mussolini e i fascisti avevano costituito la Repubblica di Salò (
Brescia ), alleata
della Germania di Hitler, mentre al sud si formò il governo Badoglio,
pronto a collaborare con gli americani e inglesi.
Per combattere i
nazifascisti si organizzò la
Resistenza
dei Partigiani.
Questi erano uomini, donne, sacerdoti, militari, gente di diversi ceti
sociali e diverse idee politiche , ma avevano in comune la volontà di
lottare per la democrazia e la libertà.
Il 25 aprile 1945 l’Italia fu finalmente libera dal nazifascismo e si
diede corso alla rifondazione dell'Italia.
Il 1 gennaio 1948 entrò in vigore la nuova
Costituzione Italiana,
che sostituì lo Statuto albertino, voluto nel
1848 da Carlo Alberto, re di Sardegna. Con il 1861, lo stesso statuto
divenne la carta costituzionale del nuovo regno d'Italia.
La II guerra mondiale è stato il più
tragico conflitto della storia. Queste le cifre :
-
ITALIA: 415.000 morti (330.000 militari,
85.000 civili).
-
FRANCIA: 610.000 morti (250:000 militari,
360.000 civili).
-
GRAN BRETAGNA: 410.000 morti (350.000
militari, 60.000 civili).
-
GERMANIA: 7.000.000 di morti (4.000.000
militari, 3.000.000 civili).
-
POLONIA: 5.420.000 morti (120.000
militari, 5.300.000 civili).
-
UNIONE SOVIETICA: 21.000.000 di morti
(13.600.000 militari, 7.500.000 civili).
-
AUSTRIA, BELGIO, BULGARIA,
CECOSLOVACCHIA, DANIMARCA, FINLANDIA, GRECIA, JUOGOSLAVIA, LUSSEMBURGO,
NORVEGIA, OLANDA, ROMANIA, UNGHERIA:
4.720.000 morti (1.020.000 militari, 3.700.000 civili).
-
STATI UNITI: 250.000 morti (militari).
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CANADA: 42.000 morti ( militari).
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GIAPPONE: 2.060.000 morti (1.700.000
militari, 360.000 civili).
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CINA: 13.500.000 morti (3.500.000
militari, 10.000.000 civili)
-
Tra le vittime civili dobbiamo ricordare i
6.000.000 di ebrei uccisi dai
nazisti nei campi di sterminio
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