L'apposizione
Il Po, fiume inquinatissimo, nasce dal Monviso.
Silvia telefona alla sua amica Alessandra.
I sostantivi evidenziati sono detti apposizioni.
Essa non è autonoma, dipende sempre dal nome cui è legata, il quale può avere la funzione di soggetto o di complemento. L'apposizione, a sua volta, può essere precisata da attributi o da complementi che da essa dipendono.
Nella frase Mario, il mio caro zio di Torino, è venuto a trovarmi; mio e caro sono attributi dell'apposizione.
L'apposizione precede o segue il nome cui si riferisce:
Il mio amico Enrico Venuti è a Milano; Ho visto Franca, la mia compagna più cara;
può, a volte, essere introdotta dalla preposizione da o da espressioni quali: come, in
qualità di, in funzione di... Nicola, come amico, è il più sincero; Andrea, in qualità di avvocato, è in gamba.
Può essere semplice, costituita solo da un nome, o composta, costituita da più elementi: La dottoressa Elsa va in studio (dottoressa = apposizione semplice); L'insegnante, donna giovane dai modi gentili, risponde sempre a tutti (donna giovane dai modi gentili = apposizione composta, in quanto costituita da un attributo del1'apposizione, giovane, e da un complemento che la espande, cioè dai modi gentili. I soprannomi e i patronimici devono essere considerati apposizioni:
Alessandro il Grande fu un condottiero macedone.