La rinascita dell'anno Mille

Raggiunto uno stabile assetto attraverso il travaglio dei secoli precedenti, l'Europa si presenta, nel secolo XI, in netto progresso. Inizia allora un periodo di rilevante incremento demografico che continuerà sino al Trecento.

anno

Milano

Firenze

1050

45.000 ab.

25.000 ab.

1150

85.000 ab.

45.000 ab.

1200

100.000 ab.

70.000 ab.

 Si rompe l'angusto cerchio dell'economia curtense, che cede il passo ad un’economia commerciale, assai più viva e dinamica; le città riprendono un posto di primo piano nei confronti della campagna e forniscono l'ambiente adatto ad una più libera espansione delle iniziative e delle energie umane; l'agricoltura migliora notevolmente i propri metodi e aumenta la propria produzione mediante un intenso processo di colonizzazione di nuovi terreni. Il regime feudale comincia ad entrare in crisi, sia per i contrasti che lo minano dall'interno, sia perché le nuove forze sociali messe in moto dalla rivoluzione commerciale, sono oggettivamente avverse alle vecchie istituzioni, fondate sul privilegio e tese alla conservazione statica della gerarchia sociale.

Le ondate migratorie non solo erano state alla fine arrestate e assimilate, ma si era anche determinato un assetto stabile che metteva il continente al riparo dal pericolo di nuove invasioni. Alla base del nuovo corso stava innanzitutto una netta ripresa demografica .L'incremento demografico si legava a sua volta con una profonda trasformazione dell'agricoltura e dell'economia, con il superamento del1'economia curtense e con la ripresa dei rapporti commerciali. Enormi riserve di terreno abbandonato alla foresta vengono ora rimesse a coltura mediante bonifiche, dissodamenti, disboscamenti, opere di irrigazione. A questo si aggiunge una serie di innovazioni tecniche.Dagli utensili di legno si ritornò a quelli di ferro, che consentivano la costruzione di aratri, erpici, vanghe e forche assai più robusti e più efficienti; miglioramenti furono introdotti nel campo dell'allevamento del bestiame, dove si selezionarono bovini, equini ed ovini di miglior qualità e di maggior rendimento; i finimenti delle bestie da tiro furono razionalizzati grazie all'applicazione di collari rigidi che distribuivano il carico sul petto e sulle spalle dell'animale, consentendo di esercitare tutta la forza senza che la respirazione ne venisse impedita, mentre molti inconvenienti venivano evitati grazie alla ferratura dello zoccolo. La concimazione permise di abbandonare il metodo rudimentale delle culture itineranti (cioè continuamente spostate per 1'esaurimento dei terreni già sfruttati) e anzi consentì di passare talvolta dall'avvicendamento biennale, per il quale un terreno veniva sfruttato un anno su due, all'avvicendamento triennale, grazie al quale lo sfruttamento saliva a due anni su tre. Anche più importante dell'evoluzione agricola fu la contemporanea trasformazione dell'economia curtense in economia commerciale. Per quanto il commercio non fosse ignoto nell'alto medioevo, esso era allora limitato ai generi di lusso, come le spezie, o ai generi assolutamente necessari, come il sale, che evidentemente doveva essere importato dai paesi costieri. Gli oggetti di uso comune, dagli attrezzi agricoli alle suppellettili domestiche, venivano in generale prodotti o da coloro che li usavano o, tutt'al più, dai loro dipendenti. Ciò comportava naturalmente che la qualità dei prodotti fosse modesta, in funzione della mancata specializzazione della mano d'opera, mentre determinava la quasi totale assenza di una classe artigianale e rendeva scarsamente rilevante 1'importanza della moneta. Le libere professioni del notaio e del giudice divennero necessarie per registrare e garantire le contrattazioni e recuperava importanza la classe dei mercanti.Molti furono i rinnovamenti tecnologici.Il mulino – invenzione ellenistica poco sfruttata nell'antichità, viene impiegato come motore per sempre nuovi usi,per la lavorazione dei panni, per la triturazione degli ingredienti necessari alla tintoria, per i mantici che ravvivano il fuoco usato nelle fonderie, per le segherie meccaniche e i magli; la diffusione del telaio a pedale ;1'aumento della stazza dei navigli ,la loro sicurezza e gli strumenti necessari alla navigazione, come 1'astrolabio e, più tardi, la bussola. La rivoluzione commerciale non riguardò solo 1'economia, ma al contrario implicò un rinnovamento generale delle abitudini, dei costumi, del modo di intendere la vita.Non ci si affida alla eredità di privilegi che non si possiedono, ma alla propria capacità e alla propria iniziativa ; il destino dell’individuo non appare più predeterminato.

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