Le Mura " Serviane"
Stazione Termini : i blocchi di tufo delle mura del IV sec. a.C.
La cinta muraria più antica di Roma è nota col nome di "Serviana", dal nome del sesto re , Servio Tullio, che la fece costruire, intorno alla metà del VI secolo a.C. , utilizzando il "cappellaccio", un tufo a grana fine e friabile, che si trova sotto tutti i colli romani; ma ciò che è ancora visibile nel centro storico di Roma è un rifacimento integrale delle mura arcaiche e risale al IV secolo a.C. , con restauri eseguiti sino al I sec. a.C..Questa seconda cinta muraria, che coincideva sostanzialmente con quella serviana, venne eretta usando in modo massiccio il tufo di Grotta Oscura ( a nord di Prima Porta, sulla via Tiberina), che si presenta giallo, poco compatto e poroso. Pur essendo una qualità di tufo che tende a sbriciolarsi per il contatto prolungato con l’aria, se ne fece uso soprattutto per una motivazione ideologica, in quanto si voleva celebrare la vittoria sulla città etrusca di Veio e lanciare un monito a quelle popolazioni che tentavano di ostacolare le pretese egemoniche di Roma.
piazza Albania : un lungo tratto ben conservato delle Mura
Di questa seconda cinta muraria si sono conservati lunghi tratti ( nei pressi della Stazione Termini, ai piedi dell’Aventino "maggiore", ecc. ) che ci aiutano a capire meglio la tecnica di costruzione in "opera quadrata": i massi di tufo, ben squadrati in forma di parallelepipedi e alti due piedi romani ( 59 cm ), venivano disposti, in file orizzontali, alternativamente per testa e per taglio e a secco, cioè senza l’uso di malta ( calce + sabbia ); in alcuni casi i massi venivano ancorati l’uno all’altro mediante grappe, di piombo o ferro o bronzo, a forma di doppia T o a doppia coda di rondine. L’altezza delle mura era, in linea di massima, di 8-10 metri mentre lo spessore poteva raggiungere i 4 metri. La lunghezza totale delle mura toccava approssimativamente gli 11 chilometri, inglobando una superficie di circa 420 ettari, con 50.000 abitanti.