I TRASPORTI
di Aureliano D. S
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Caratteristica dei romani era l’uso, venuto dall’Oriente, di farsi portare in una lettiga o in una portantina; nell’una si stava a giacere, nell’altra seduti; l’una e l’altra potevano essere fornite di guanciali e cortine.
Vi erano tre specie di veicoli a ruote:
veicolo da sport o da parata: IL CARRUS a due ruote, che si usava nelle gare del circo e nei trionfi;
veicoli da trasporto delle merci: IL PLAUSTRUM, a due ruote, ma solido, secondo un uso ancor vivo nelle campagne sarde; IL SARRACUM , con ruote più basse e più solide, per il trasporto dei carichi pesanti; IL CARRUS, carro militare da trasporti, di origine celtica ( gallica); L’ALCERA, usata soprattutto in tempi antichi, era una specie di lettiga per gli infermi.
I VEICOLI DA VIAGGIO erano a due o a quattro ruote:
a due ruote: IL CISIUM, un calessino veloce e leggero per chi voleva andare svelto e non portava con sé i bagagli; L’ASSEDUM, da guerra dei Galli e dei Britanni; non si conosce la forma precisa, doveva essere un tipo di mezzo fra il cisium e la più solida raeda a quattro ruote. Nota invece la forma del carpentum, elegante e comodo carro antico di tipo italico, a due ruote, tirato da due muletti.
A QUATTRO RUOTE: la raeda, il carro di uso più comune per il trasporto di persone o di bagagli; il petorritum, di origne gallica, come la raeda: non ne sappiamo nulla di preciso; era probabilmente in origine un carro da parata riccamente ornato; negli ultimi tempi dell’impero divenne un mezzo di viaggio tra i più comuni; il pilentum, simile al carpentum, ma più grande e a quattro ruote: sui primi tempi se ne servivano solo le sacerdotesse e le matrone nei giorni di festa, poi divenne di uso comune; la carruba, la quale era molto comoda e vi si poteva infatti anche dormire; per la finezza degli ornamenti e la relativa celerità era un vero di lusso.