LEONARDO SCIASCIA
di Barbara M. - a.s. 2005/2006
Leonardo Sciascia nasce nel 1921 a Racalmuto, in provincia di Agrigento. Per passione politica e consapevolezza civile ricopre per breve tempo la carica di consigliere nel Comune di Palermo.
La sua attività letteraria ha inizio con un impegno poetico ( Favole della dittatura, 1950; La Sicilia e il suo cuore, 1952) ma presto si orienta, come ebbe a dire lo stesso autore, verso "una materia saggistica che assume i modi del racconto".
Di tale disposizione sono testimonianza Le parrocchie di Regalpetra (1956) e Gli zii di Sicilia (1958), dove gli spunti di cronaca isolana, dal fascismo agli americani in Sicilia, dalle elezioni alle personali esperienze scolastiche, diventano racconti che mirano a mettere in evidenza l’intervento polemico dell’autore, l’atteggiamento più costante presente nelle opere di Sciascia; basti pensare a opere di successo come Il Giorno della civetta ( 1961) e A ciascuno il suo (1966), centrati sull’omertà ( silenzio complice o reticenza ) e sull’impunità ( non punibilità ) della mafia.
La tecnica narrativa di Sciascia tende a comunicare le sue impressioni sulla vita ed è per questo che si dedica alla produzione di svariate opere che rispecchiano la ricchezza del suo bagaglio culturale:
-Il consiglio d’Egitto(1963), ambientato nel periodo delle riforme settecentesche, e incentrato sul tentativo di far passare attraverso un falso la soppressione dei privilegi feudali;
-Morte dell’ inquisitore(1964), ruota sulla figura di un santo brigante del secolo XVII;
-Recitazione della controversia liparitana dedicata ad A.D. (1969), sul conflitto tra Stato e Chiesa del secolo XVIII, con evidenti riferimenti contemporanei e redatto poi in forma teatrale. Sotto la sigla A.D. si nasconde il nome del segretario del partito comunista cecoslovacco Alexander Dubcek;
Nel 1953, Sciascia scrive un libro su Pirandello e il pirandellismo, fondato sul tema del dramma esistenziale, già affrontato in precedenza da autori del primo Novecento.
Si dedica anche alla stesura di racconti ambientati nella sua terra natale. Basti pensare ad opere come Feste religiose in Sicilia(1965), La corda pazza(1970), e La Sicilia come metafora(1979).
Negli anni Settanta la presenza di Sciascia nella letteratura e nella società italiane si è fatta ancor più viva. Ha infatti partecipato attivamente alla vita politica, diventando deputato europeo, carica da cui si è dimesso poco tempo dopo. Per quanto riguarda il campo letterario, affronta temi e tematiche recenti, che lo rendono uno scrittore moderno. Le opere di maggiore importanza sono:
Il mare color del vino(1971) e Atti sulla morte di Raymon Roussel.