Joseph Roth e La cripta dei Cappuccini
Joseph Roth nasce in Galizia, in Austria, nel 1894, da una famiglia ebrea. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale come volontario, ma , a conflitto concluso, la sua vita diventa più tormentata e meno lineare. Il tema centrale della sua opera è la tragica vicenda dell'impero austro-ungarico e della dissoluzione del patrimonio culturale degli ebrei dell'Europa centrale..Vive tra Vienna Berlino, Francoforte e Parigi; qui, consumato dall'alcol , muore nel 1939.
Il protagonista della "Cripta" è Francesco Ferdinando Trotta, erede di una famiglia nobilitata dall'imperatore austriaco Francesco Giuseppe, che descrive la sua vita disordinata nella Vienna alla vigilia della Grande Guerra, che prelude alla fine dell'Impero e, soprattutto, ad un violento dopoguerra. E ,nel momento in cui i nazisti stanno per fare il loro ingresso trionfale nella capitale austriaca, scende nella cripta dei Cappuccini, dove sono sepolti gli Asburgo, e confessa il fallimento della sua vita.
Anche questo è un romanzo sulla fine di un'epoca e sul rimpianto del tempo perduto, e il protagonista è il simbolo di un mondo che decade e che assiste impotente alla sua dissoluzione, ma "La cripta dei Cappuccini" è pure "un sottile ritratto psicologico di un fallito: l'immagine che Roth aveva di sé ".