Luigi Pirandello

Biografia

Luigi Pirandello nasce ad Agrigento (Girgenti fino al 1927) in Sicilia ; dal 1880 lo troviamo a Palermo. Il 1893 è un anno particolarmente difficile, perché un allagamento nella miniera di zolfo del padre, nella quale aveva investito la dote patrimoniale della moglie, provoca il dissesto finanziario( perdita di beni e denaro ) suo e del padre, insieme ai primi segni della malattia mentale della moglie, che si aggraverà sempre di più . Nel 1904 ottiene il primo vero successo con Il fu Mattia Pascal . Col 1916 comincia la vera stagione teatrale pirandelliana con "Così è, se vi pare" (1917)," Il berretto a sonagli", "La patente", "Sei personaggi in cerca d'autore", del 1921, ecc.

Nel 1926 pubblica l'ultimo romanzo, "Uno nessuno centomila". Nel 1934 riceve a Stoccolma il premio Nobel per la Letteratura. Muore nel 1936 e le sue ceneri verranno tumulate in una roccia nella tenuta del Caos, nella quale era nato 68 anni prima

Il dramma della sua vita

La fredda disperazione, l’angoscia di dover vivere, il dramma esistenziale sono i caratteri profondi dell’opera di Pirandello e hanno una radice nella sua storia famigliare. Sarebbe troppo facile riconoscere in questa vicenda una storia «pirandelliana»: passione e pazzia, mescolandosi, sconvolsero realmente due vite, anzi un’intera famiglia.

"Era un pessimista disarmato. Non sorrideva mai e ,quando gli capitava di sorridere, stirava le labbra senza schiuderle e alzava di colpo le sopracciglia. È stato uno degli uomini più tormentati della terra. Molti anni della sua vita furono un inferno. Era arrivato al punto di sperare di morire; più volte pensò anche di uccidersi. Lo trattenne la responsabilità di lasciare i tre figli - Stefano, Lietta e Fausto - soli con la madre, ormai smarrita nelle nebbie della follia. Nel fondo del suo animo, determinante di tutte le sue azioni, doveva essere presente la tragedia familiare che lo aveva colpito tra i quaranta e i cinquant’anni.Ad un amico Pirandello scrisse una lettera sconsolata confidando le sue pene". È’ un documento che rivela la sua estrema disperazione : "mi trovo in tristissime angustie…scrivo e scrivo e scrivo, di questi tempi, con gran fervore e di gran lena…Sarebbe veramente piacevole, se "Il fu Mattia Pascal " uscisse con questo titolo:"Il fu Mattia Pascal", romanzo del fu Luigi Pirandello".

I temi "chiave"

Solitudine

Indifferenza

Follia

Alienazione

Incomunicabilità

Apparenza

Paradosso

Sofferenza

Dubbio

I contenuti

Vive e opera nel periodo che va dall'unità d'Italia ( 1861-1870 ) agli anni del fascismo( 1922-1944 ). Fu consapevole della crisi degli ideali del Risorgimento e delle trasformazioni in atto nella società italiana. L'oggetto delle rappresentazioni pirandelliane fu soprattutto la condizione della società borghese ( il giudice,l’avvocato,l’insegnante,il commerciante,il piccolo imprenditore,l’artigiano,l’impresario teatrale,l’impiegato,etc. ) cogliendone i dubbi e le sofferenze, condizione eterna di tutti gli esseri umani.Al centro della poetica ( insieme delle idee di un autore ) pirandelliana si trova il contrasto tra apparenza ( ciò che sembra ) e sostanza (ciò che è ), con una totale sfiducia nella possibilità di conoscere la realtà (uno,nessuno,centomila o così è se vi pare ): qualsiasi rappresentazione del mondo si rivela inadeguata alla verità della vita, vista come un flusso continuo, caotico e inarrestabile. Il mondo è dominato dal caso e privo di senso, per questo Pirandello conferisce alla letteratura il compito di mostrare l'inadeguatezza degli strumenti linguistici nell’interpretazione della realtà. L'arte diventa coscienza e strumento (un dovere morale per uno scrittore )per evidenziare le mistificazioni e i falsi miti .

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