La regione Abruzzo
Popolazione:
1.262.392 abitanti (*)
Superficie: 10.794 Kmq
Province: L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo
Abitanti per Kmq: 118 (*)
Territorio ed economia
Pareti di roccia e
foreste, dolci paesaggi collinari e magnifiche spiagge sabbiose caratterizzano
questa regione dell’Italia centrale, bagnata dal Mar Adriatico, il cui
territorio è occupato in massima parte dall'Appennino Abruzzese. Tra le alte
vette del Gran Sasso, della Majella e del Velino e la costa, la natura
dell'Abruzzo forma un quadro di varietà e suggestione.
L’agricoltura è praticata prevalentemente sulle colline pre-appenniniche
esposte all’influsso del mare. Frumento, patate, ortaggi, uva da tavola, olive
e frutta sono i prodotti principali. Importanti inoltre le coltivazioni
industriali: barbabietole da zucchero, tabacco, zafferano e liquirizia.
Numerosi bacini artificiali pongono la regione al primo posto, tra quelle
appenniniche, nella produzione di energia idroelettrica. Si segnalano inoltre
i giacimenti di metano e bauxite. Le industrie sono concentrate in prevalenza
in pianura, intorno a Pescara, e da Chieti fino al mare, nei settori
elettrochimico, elettronico,metalmeccanico,alimentare,enologico, della carta,
dell’abbigliamento e della ceramica.
Storia
L'Abruzzo ha una
storia antica e porta i primi segni della civiltà; italica: le sue genti
(Equi, Frentani, Marsi, Marrucini, Peligni, Sanniti, Vestini) in Lega contro
Roma (Corfinio, 91 a.C.), per la prima volta, usarono l'aggettivo “Italica” in
senso politico. Simbolo di tale periodo è il Guerriero di Capestrano, una
stele funeraria del IV sec. A.C., icona di questo grande passato. La pax
romana lasciò su tutto il territorio l’impronta di questa grande civiltà.
Le successive dominazioni (dai Normanni ai Borboni) portarono a varie
contaminazioni culturali e a gioielli architettonici che si inseriscono in
scenari di rara bellezza. Nel Risorgimento, la resistenza ai piemontesi fu
causa di una repressione, che pesò fortemente sulla storia della regione.
L'emigrazione del '900 lasciò poi in abbandono, ma spesso intatti, bellissimi
borghi, divenuti ora una delle testimonianze più suggestive di un passato
regionale ricco di tradizioni.
Ia Conca del Fucino
Il Fucino è situato nell'Abruzzo occidentale, nella Marsica, in provincia dell'Aquila; è un'ampia zona pianeggiante, posta a una altezza media di 600-700 metri e compresa tra l'Appennino Abruzzese, tra cui il gruppo del Sirente (2349 m), a est, e i monti Simbruini (2014 m), a ovest. La conca del Fucino era in passato occupata dall'omonimo lago, esteso per ben 165 kmq (a sua volta residuo di un più vasto e antichissimo lago), superficie che ne faceva addirittura il terzo bacino lacustre d'Italia, dopo il lago di Garda (con una superficie di circa 370 km2 e una profondità massima di 346 m) e il Lago Maggiore, (con superficie 212,2 km2 e una profondità massima 372 m); privo di emissari ma invaso dai depositi trasportati da numerosi immissari, il lago aveva notevoli variazioni di superficie e di livello e, quando i fiumi erano ingrossati dalle piogge, straripava di frequente con inondazioni disastrose nei terreni circostanti.
Già i romani avevano avviato la regolamentazione delle acque del Fucino, creando un canale sotterraneo lungo più di 5,5 km, che adduceva le acque in eccesso al fiume Liri; in epoca medievale il canale si ostruì e il Fucino riprese la sua opera di devastazione. Terreni fertilissimi furono nuovamente sommersi. Risultarono vani alcuni successivi tentativi di ripristino del canale fino a che, nel XIX secolo, il duca Alessandro Torlonia, proprietario della zona, decise il grandioso progetto di totale prosciugamento del lago. Nel 1885 l'opera era compiuta e oltre 16.000 ettari di terreno erano nuovamente coltivabili.
Più tardi i fondi furono divisi, assegnati a famiglie contadine (molti erano gli immigrati) e dal latifondo si passò alla piccola proprietà privata. La conca del Fucino è oggi una delle zone economicamente più prospere dell'Abruzzo, con colture anche intensive di cereali, ortaggi, barbabietole da zucchero che hanno attivato varie industrie di trasformazione; c’è poi il centro della Telespazio, con le sue antenne per collegamenti satellitari.
Avezzano situato sul lato occidentale, che potrebbe essere il capoluogo, si sta trasformando in un vero polo di sviluppo dell'Abruzzo interno. Lo sviluppo della città iniziò dopo il prosciugamento del lago, oggi è il principale centro della conca del Fucino, sorge su un'area differente da quella di Avezzano antica, rasa al suolo dal "terremoto della Marsica" nel 1915. La città attuale (in gran parte ricostruita dopo i bombardamenti del 1944) ha sviluppato un'industria agroalimentare legata alla lavorazione dei prodotti del Fucino ed è attiva nei settori della telematica e dell'elettronica e altro ancora, seguita da tutti i paesi limitrofi alla piana del Fucino.