La villa di Faonte
Come narra Svetonio, nel giugno del 68 d.C. Nerone si rifugiò nella villa suburbana del liberto Faonte per sfuggire agli uomini di Galba, il governatore della Spagna che aveva ottenuto l’appoggio del Senato nella rivolta contro l’imperatore; quando, però, Nerone si rese conto di essere stato abbandonato da tutti e che non aveva più scampo, si uccise. L'identificazione dei ruderi ancora visibili in via Passo del Turchino, una traversa di via delle Vigne Nuove ( forse l’antica via Patinaria ) , con la villa di Faonte, situata secondo le fonti tra la Salaria e la Nomentana, è ritenuta probabile dagli archeologi, anche in base ai reperti rinvenuti nel corso di scavi del secolo scorso.
Ciò che si può ancora vedere non è molto, infatti si tratta dei resti di una cisterna, ma di certo doveva essere una villa di grande estensione e, come altre ville suburbane di quel periodo , suddivisa in una parte “ rustica “, riservata alle attività agricole, ed in una “dominica”, utilizzata come residenza del proprietario ( dominus ).