Antisemitismo
ragazzi in un campo di sterminio nazista
L'ideologia antisemita si basa su una teoria razzista, inizialmente formulata in Francia e in Germania alla metà del XIX secolo, secondo la quale la "razza ariana" era superiore alle altre . Questa teoria fu utilizzata per giustificare la persecuzione contro gli ebrei .
Già nel mondo greco e romano si erano verificati episodi "antisemiti", ma l'antisemitismo che si diffuse soprattutto con il cristianesimo e fino alla rivoluzione industriale fu un fenomeno essenzialmente di natura religiosa. Il trionfo del cristianesimo nel IV secolo segnò l'inizio di una lunga persecuzione nei confronti degli ebrei, che vennero segregati in ghetti, obbligati a portare segni di riconoscimento e ostacolati nelle loro attività. Con la vittoria di Costantino su Massenzio, il cristianesimo divenne, qualche anno più tardi ( 324 ), religione privilegiata e la comunità ebraica fu oggetto di discriminazioni legislative : non poteva avere schiavi cristiani e , più tardi, anche pagani; erano inoltre vietati matrimoni misti e venivano imposte corvèes umilianti. Con Teodosio il cristianesimo divenne religione dello Stato ( 380 ). Caduto l’impero di Roma , con l’arrivo dei Goti gli ebrei videro migliorate le loro condizioni di vita e fu per questo che nella guerra greco-gotica si schierarono contro i Bizantini. Non a caso si ebbero leggi del bizantino Giustiniano che discriminavano le comunità ebraiche : la Pasqua cristiana doveva precedere quella ebraica, si osteggiava l’uso dell’ebraico, etc.
Nei territori sotto il controllo degli arabi ,gli ebrei ebbero certamente una sorte migliore , anche se ,come accadde in Sicilia, furono costretti a portare una cintura gialla come segno di distinzione.
Nel mondo cristiano non cessarono le imposizioni, i divieti e le persecuzioni , e nel 1120 papa Callisto III approvò la "Constitutio pro judaeis", un documento che ribadiva per gli ebrei il divieto di avere servi cristiani, di servirsi di balie cristiane e di costruire nuove sinagoghe.
Nel corso del medioevo non ebbero davvero una vita tranquilla e furono perseguitati e uccisi anche come eretici e infedeli ; vennero inoltre scacciati da molti paesi: dall'Inghilterra nel 1290, dalla Francia nel 1394, dalla Spagna nel 1492.
Dai cristiani gli ebrei vennero incolpati della morte di Cristo ( deicidio) e, ricorrentemente nell'Europa medievale, di assassinio rituale di bambini ( omicidio rituale ) , di profanazione di ostie sacre, di diffusione della peste, di avvelenare le sorgenti d'acqua ecc. Nei territori controllati dalla Chiesa deve essere ricordata la Bolla del 1555 " Cum nimis absurdum " (..è davvero cosa assurda e indecente che agli ebrei sia consentito di vivere liberamente accanto ai cristiani…), con la quale vennero istituiti i Ghetti, come quello di Roma.
Nel XVII e XVIII secolo, in seguito alla diffusione dell'illuminismo e alla Rivoluzione francese, la persecuzione religiosa diminuì sensibilmente.
Verso la fine del XIX secolo in Europa si verificò un ritorno del pregiudizio antisemita, ma stavolta su basi diverse : ai motivi religiosi si aggiunsero quelli politici ed economici. Questo cambiamento era dovuto alla diffusione del nazionalismo e alla rivoluzione industriale; infatti per la particolare lingua, per la religione praticata da una comunità che ignorava le frontiere e per la preferenza data al liberismo economico, gli ebrei furono accusati di indebolire l'unità nazionale. Anche lo sviluppo del capitalismo, in cui gli ebrei ebbero un importante ruolo finanziario, contribuì alla diffusione di stereotipi ( immagine - o concetto- troppo semplicistica e riduttiva di una cosa ) che alimentarono il pregiudizio antisemita. In Francia, Germania e Russia, contemporaneamente alla diffusione di ideologie nazionalistiche e anticapitalistiche, si diffuse, in misura molto maggiore che negli altri stati europei, un forte risentimento nei confronti degli ebrei.
fossa comune in un campo di sterminio nazista
Fu soprattutto in Germania e in Austria che si sviluppò l'antisemitismo moderno. Una prima campagna antisemita fu lanciata in seguito alla grave crisi economica che colpì i due paesi negli anni Settanta del XIX e si pubblicarono saggi violentemente antisemiti. Gli argomenti utilizzati dall'antisemitismo tedesco erano fondamentalmente due: il primo, che riprendeva tesi sviluppate in Francia, affermava la superiorità della "razza ariana" e metteva in guardia dal pericolo di una sua corruzione rappresentato dai matrimoni con individui di razza ebraica; il secondo sosteneva la pericolosità del liberalismo, considerato da una parte dell'élite tedesca come una dottrina squisitamente ebraica. La diffusione dei sentimenti antisemiti fu utilizzata spregiudicatamente da Bismarck contro le opposizioni democratiche e marxiste: indicando gli ebrei come i fomentatori delle lotte sociali, egli pensava di contrastare l'affermazione del movimento socialista.
Da allora sulla scena politica tedesca vi fu sempre almeno un partito apertamente antisemita fino al 1933 ( Hitler è cancelliere ), anno in cui l'antisemitismo divenne addirittura politica ufficiale del governo nazionalsocialista.
In Francia l'antisemitismo ebbe uno sviluppo analogo: scoppiato in seguito al fallimento di una banca (attribuito al complotto di una supposta "banca ebraica"), si alimentò di sentimenti nazionalisti, anticapitalisti e teorie pseudo-scientifiche sulla razza e culminò nel 1894 nell'affare Dreyfus, l'ufficiale ebreo dell'esercito francese imprigionato con l'accusa di tradimento. Tuttavia, in Francia, la forte mobilitazione in difesa di Dreyfuss (nel 1898 Emile Zolà pubblicò il famoso "J'accuse") e la successiva liberazione segnarono, dopo anni di drammatica tensione fra i democratici e la destra nazionalista, la fine dell'antisemitismo come argomento di propaganda politica.
A differenza di quanto avvenne nell'Europa occidentale, in quella orientale il processo di emancipazione degli ebrei non ebbe mai luogo. In Russia, ad esempio, ancora nel XIX secolo venivano adottate misure restrittive volte a impedire agli ebrei l'acquisizione di proprietà terriere e a limitare il loro accesso all'istruzione superiore. La persecuzione culminò in una serie di massacri collettivi, noti come pogrom, che iniziarono nel 1881 ,dopo l'attentato che costò la vita allo zar Alessandro II, e coinvolsero centinaia di villaggi e città. Uno dei massacri più feroci si verificò nel 1906, all'indomani del fallimento della prima Rivoluzione russa. Gli storici convengono sul fatto che i pogrom (devastazione –massacro) ) furono il risultato di una deliberata politica del governo, che preferì volgere al fanatismo religioso il malcontento delle masse russe. A tal fine si ricorse persino a un nuovo tipo di propaganda, che consisteva nella fabbricazione e nella pubblicazione di documenti falsi: "i Protocolli dei savi di Sion", ad esempio, avevano la pretesa di rivelare i particolari di una presunta cospirazione internazionale degli ebrei per dominare il mondo. Queste pubblicazioni, che risalgono al 1905 e che contenevano informazioni del tutto false e fantasiose, furono usate anche durante i pogrom successivi alla Rivoluzione del 1917, in cui vi furono centinaia di migliaia di vittime. L'antisemitismo, che nel periodo fra la prima e la seconda guerra mondiale aveva continuato a essere in Europa un sentimento diffuso, ancorché non organizzato, esplose nella Germania degli anni Trenta sotto il regime nazista guidato da Adolf Hitler. Con il nazismo la discriminazione e la persecuzione degli ebrei divennero un vero e proprio obiettivo politico, scientificamente perseguito. Anche nell'Italia fascista di Mussolini la comunità ebraica fu discriminata e perseguitata, infatti nel 1938 vennero emanate per decreto le infami leggi sulla razza.