TRACCIA
Guglielmo è un bambino di prima media, ha dei problemi mentali: si comporta come se fosse più piccolo.
La madre, Anna, preoccupata và a parlare con le insegnanti e la psicologa della scuola: la dottoressa Caruso; che le consiglia di andare da uno specialista.
Dopo essere andata dallo specialista, che gli aveva consigliato di farlo andare in giro da solo, parlò con Guglielmo che fu d’ accordo e cominciò ad andare ai giardini. Qualche giorno dopo, parlò alla mamma di un signore che incontrava ai giardini che era strano.
Indagò con la dottoressa Caruso e, scoprì dal barista Umberto che era un matto e che si chiamava Mario Conti.
Parlato di questo con Gianni, il padre di Guglielmo, decisero di non farlo più vedere con quel matto perché poteva influenzarlo. Anna decise di continuare a fargli vedere Mario Conti: perché suo figlio era migliorato da quando si vedeva con quel matto.
Tatò ( era così che Guglielmo chiamava il matto) portò Capitano ( era così che Tatò chiamava il Guglielmo) e Arianna (una compagna di scuola di Guglielmo) al suo casale , spiegò ad Arianna che quegli alberi erano persone morte e, che Guglielmo stava accarezzando sua nonna.
Qualche giorno dopo videro un unicorno nel bosco e Arianna chiese se era frutto della sua immaginazione ma Tatò e Capitano risposero di no perché lo vedevano anche loro.
AUTOREMaurizio Giannini.
CONSIDERAZIONE PERSONALEQuesto libro non mi è piaciuto perché è molto triste e non ha un finale.
RELAZIONE DI :
Vittoria D. I E