Relazione libro della biblioteca
"La bambina della sesta luna"
L’autrice del libro che ho letto si chiama "Monny Whitcher ed è una autrice contemporanea.
La protagonista del mio libro è Nina una bambina di 10 anni che vive con le due zie a Madrid. Suo nonno invece vive a Venezia ed è un alchimista, mentre i suoi genitori vivono a Mosca per lavoro
Nina ha un cane e un gatto:Adone e Platone e due zie che si chiamano: Andora e Carmen.
Nina ha una voglia a forma di stella sul palmo della mano come quella che ha il nonno Misha.
La zia Andora era molto cattiva con Nina e l’unica persona che la proteggeva era la zia Carmen.
Nina voleva andare a Venezia dal nonno, perché non sopportava più la perfida zia Andora.
Un brutto giorno Carmen ricevette una telefonata che annunciava la morte del nonno; Nina decise a quel punto di partire immediatamente e scoprire cosa ci fosse dietro la morte del nonno. La zia Carmen l’accompagnò all’aeroporto dove partì. Arrivata a Venezia, l’aspettava Ljuba, la tata russa del nonno Misha . Nina uscì dall’aeroporto e si accorse che qualcuno la spiava, vide così due gemelli vestiti uguali con una felpa con una cappa disegnata sul davanti. Quella k le ricordava moltissimo quella che aveva visto alcune notti precedenti nel bagno dove l’immagine di un uomo bruttissimo era apparsa allo specchio.
Arrivata alla villa del nonno Nina rivide i gemelli che scacciò con forza per poi entrare. Salì le scale della casa e vide la camera del nonno, entrò e in un cassetto trovò una sfera e un quaderno nero.
Il giorno dopo la tata le consegnò il takldom lux e due chiavi: una a forma di stella e una a forma di luna.
Ljuba le spiegò che dietro alla libreria della sala del doge c’era il laboratorio segreto del nonno. Nina Capi che la chiave a forma di luna apriva la sala degli specchi mentre quella a forma di stella non lo aveva ancora capito. Vide inoltre che sulla libreria c’era una conca che andava ad incastro con la sfera che aveva trovato.
Entrata nel laboratorio vide un libro nel quale c’era un messaggio del nonno che le diceva di rivolgersi al libro ogni volta che non capiva perché quello era un libro magico, ed inoltre diceva di salvare Xorax (la 6 luna) e che avrebbe capito tutto in seguito. Infatti toccò la pagina bianca del libro che comincio subito a parlare e le disse che quando si poneva una domanda doveva rivolgersi al libro che si intitolava "Sistema Magicum Universi".
Fuori dal laboratorio, Nina trovò dei bambini amici del nonno che volevano conoscerla. Roxi, Fiore,Francesco e Dodo le regalarono il libro di Birov e mentre si allontanavano Roxi fu aggredita dai due gemelli che le fecero male,a quel punto Francesco le spiegò che i gemelli erano due orfani e si chiamavano"Alvise e Barbessa"e che appartenevano a KARKON CA’D’ORO, il conte.
Nina a quel punto salutò gli amici e tornò in laboratorio. Vide che nel quaderno c’erano 10 pagine piene di strani simboli; chiese al libro come poteva fare per comprendere cosa ci fosse scritto e dal libro magico usci un foglio pieno di simboli con accanto la lettera corrispondente. Cosi ninna poteva capire il linguaggio di Xorax.
Il giorno seguente vennero a trovarla i suoi amici e Nina gli raccontò tutto quello che aveva scoperto. L’esistenza del laboratorio, del libro magico e di tutti gli oggetti: le chiavi, il taldom lux, la sfera e il quaderno nero. Gli spiego tutti i simboli del quaderno, il linguaggio di Xorax e che aveva trovato il modo per tradurlo. Quella sera Nina doveva impossessarsi dell’anello di fumo di cui le aveva parlato il nonno, chiese al libro dove poteva trovarlo e lui le rispose che doveva andare nella stanza degli specchi, spingere il quinto specchio da destra e lì avrebbe trovato l’anello di fumo. Le disse che doveva stare attenta a Karkon, ma se avesse stretto il taldom lux non le sarebbe successo niente. Dopo aver preso l’anello lo avrebbe dovuto infilare al pollice sinistro. Nina seguì alla lettera, i comandi del libro ed entrò subito in possesso dell’anello di fumo.
La mattina dopo scese in laboratorio e chiese al libro come aprire la botola che si trovava nel laboratorio del nonno.
Il libro le disse che la stella (la voglia sulla mano) doveva diventare scura e quindi doveva andare da Karkon e tenere in mano per dieci secondi il Pandemon mortalis (la spada di Karkon), tornare alla villa mentre la stella era ancora nera altrimenti la botola non si sarebbe aperta. Nina avvisò subito Francesco e gli spiegò la situazione.
Nina, per entrare nel palazzo del conte, decise di spacciarsi per un’orfana.. Cominciò a preparare una pozione per diventare brutta da non farsi riconoscere. Verso sera la pozione fu pronta e lei si trasformo in una bambina orribile. Uscì di casa senza farsi accorgere dalla tata, prese il vaporetto e andò a San Marco dove vide i suoi amici che la stavano aspettando. Disse che doveva entrare subito nella casa del conte e che dovevano aspettarla lì per poi portarla alla villa al più presto. Nina busso al palazzo e venne ad aprirgli "Visciolo"(l’assistente di Karkon) che la fece entrare pensando proprio che fosse un orfana. Le diede da mangiare una minestra orribile e poi la mandò a riposare in una stanza con un materasso buttato a terra. Nina aspettò che Visciolo se ne andasse e a quel punto uscì dalla camera e comincio a vagare per il palazzo.
A un certo punto si accorse che aveva trovato la stanza di Karkon , per attirare l’attenzione cominciò a tossire cosi da far accorgere della sua presenza il mago. Lui la guardò e le chiese chi fosse e chi l’avesse fatta entrare; le chiese di fare delle prove assurde per capire se era disposta a fare le cattiverie ma mentre tentava si accorse della presenza della spada malefica e di un pentolone caldo che bolliva. A quel punto lasciò andare il piccolo animale che stava tentando di ammazzare e rovesciò il pentolone addosso a Karkon ; a quel punto impugnò la spada e iniziò a scappare. Fuori dalla stanza arrivarono Alvise e Barbessa, i due gemelli, che cercarono di fermare Nina che si trovo costretta a lanciare la spada in aria per poter poi scappare. Uscì fuori e corse dai suoi amici, salirono subito su una barca che li portò immediatamente all’isola della Giudecca. Corsero subito in laboratorio dove Nina riuscì ad aprire la botola. Il giorno dopo Nina tradusse tutto il quaderno che svelava tutti i segreti dell’universo magico. Nina scopri che il taldom lux era un strumento fondamentale per conoscere Xorax. A quel punto Nina apri la botola completamente ed vi entrò. Portò con se l’anello di fumo, scese nella botola e salì su un carrello che la portò davanti a un muro dove infilò l’anello di fumo e il muro si apri, entrò e vide che c’era un altro laboratorio che però si chiamava acqueo profundis infatti si trovava sotto la laguna. Dietro la tenda, Nina vide un ombra umana, la scopri era un Aneroide che si chiamava "Max 10-p1". Si accorse inoltre che c’era anche un altro libro simile a quello del laboratorio superiore il suo nome era "strade mundi". Questo libro parlava delle misteriose statue dell’isola di pasqua. Il giorno seguente Nina stava con i suoi amici a parlare di Xorax ed a spiegare le novità, le formule alchemiche, i nomi degli animali di Xorax etc.
Improvvisamente Platone saltò tra le braccia di Nina e la tata si mise ad urlare. Nina corse a vedere e vide che avevano rapito il cane. Portati i quattro amici nel laboratorio, gli consegnò dei rubini che non avrebbero dovuto mai perdere e il libro gli disse che per salvare Adone dovevano accecare i nemici e usare il taldom lux. Nina apri la botola e scese con i quattro amici nell’acqueo profundis e cominciò a cercare subito una pozione per salvare Adone. Nel frattempo Francesco accese il computer e digitò i numeri che gli indicava Nina che nel frattempo confezionava per ognuno di loro, le bottigliette spray. Intanto a palazzo Ca’d’oro i gemelli avevano portato Adone nella sala delle torture per cominciare a punzecchiarlo. In quel momento qualcuno suonò alla porta e Visciolo corse a vedere chi fosse. Roxi gli spruzzo immediatamente la pozione accecante. Nella sala delle torture a quel punto cominciò una lotta tra il mago i bambini. Karcon prese il pandemopn mortalis e scagliò una scarica elettrica addosso a Francesco ferendolo ad un braccio. A quel punto Nina pigiò gli occhi del ghughi sul taldom lux da cui partì una luce rosa che frantumò le catene di Adone. Lanciò amche un getto di luce anche sulle scarpe del mago che si sciolsero in una poltiglia. Il mago a quel punto aprì la bocca, da cui uscirono pipistrelli che si avventarono contro i quattro amici; Francesco attaccò il mago dandogli una testata nello stomaco, ma il mago gli mando un’altra alitata che lo stordì. Dopo un lungo combattimento i ragazzi fuggirono e ritornati a villa Espania dove furono tutti contenti per il ritorno di Adone.
Nina il giorno seguente scese con Francesco nell’acqueo profundis dove misero in funzione Max 10-p1; gli spiego che il nonno era morto e che lei doveva salvare Xorax dal male. Max, l’Androide le disse che doveva portargli un dente di drago e il taldom lux per mandarla su Xorax.
Nina e Francesco uscirono dal laboratorio e raggiunsero gli altri; Nina disse che loro dovevano cercare la mappa del palazzo di Karcon mentre lei sarebbe andata su Xorax.
Nina scese nell’acqueo profundis dove Max aveva preparato gia tutto per la partenza. Nina eseguì tutto quello che gli diceva l’Androide poi partì per Xorax.
Arrivò in un luogo magico; ad un certo punto apparve Eterea (la madre alchimista) che le parlo di suo nonno e di come si svolgevano le cose lì. Eterea gli parlo di suo nonno e le fece vedere tutti gli animali di Xorax; tra tutti gli parlò del gughi l’animale che si trova sopra il taldom lux; Nina lo accarezzò ma le rimase in mano una piuma d’oro, questa serviva ogni volta che doveva guardare Xorax, l’avrebbe dovuta sfregare. Eterea le consegno un'altra cosa importante: lo Jambir per tornare indietro nel tempo. Tornata sulla terra Nina incontrò la zia Andora che nel frattempo aveva raggiunto villa Espania. Quella notte però Andora le rubò lo Jambir. Il giorno seguente Nina e i quattro amici mentre passeggiavano per la villa, notarono che Andora aveva una grande k sulla borsa. Platone salto sulla borsa della zia da dove usci lo Jambir e Nina a quel punto vide che era un androide, la disattivò, e lo portò da Max che lo studiò e si accorse che Andora aveva una telecamera. Nina spiegò a Max che lo Jambir serviva per tornare nel passato ma non sapeva cosa doveva cercare nel passato.
In quel momento si accorse che sul libro strade mundi c’era un insenatura che aveva la forma dello Jambir e vide che ci entrava perfettamente. Così prepararono una pozione per poter viaggiare e quando fu pronta si sollevarono in volo e arrivarono all’Isola di Pasqua sulle grandi ali del gughi. E dopo aver scoperto che l’otttava statua era quella che cercavano, il cielo si oscuro e arrivò Karkon; i bambini erano in trappola su quell’isola. Ma dopo una breve lotta arrivò il gughi che li salvò e li portò nell’acqueo profundis. Nina vide che la tavoletta che aveva trovato hai piedi della statua numero otto si era rotta ed era uscito un liquido che succhiò e dalla sua bocca usci un foglietto su cui c’era scritto che aveva conquistato il primo Arcano.
I ragazzi decisero allora, di fare un nuovo piano, entrare da un passaggio segreto nel palazzo del conte. Decisero di chiamare dalla 6 luna, un animale per il coraggio necessario per affrontare Karkon. Lo Sbaccio così si chiama l’animale, viene in loro soccorso Ma dei grossi topi velenosi gli bloccano il passaggio, quindi i ragazzi riescono ad accecarli con la luce del taldomlux, lo Sbacchio che era con loro li aiuta a liberarsi ma Francesco colpito, viene trasportato fuori dalla bolla dello Sbacchio, mentre le ragazze lo seguono, Dodo e Sbacchio rimasero ad aspettarli
Il tunnel li portò in un laboratorio dove vennero scoperti da Visciolo che li vuole fermare, ma i ragazzi lo stordiscono e scappano.
Arrivano finalmente di fronte al laboratorio di Karkon dove il conte sta parlando con i gemelli. Nascosti attendono il momento buono per entrare. Dopo che i gemelli si furono allontanati, i ragazzi di Nina entrarono di sorpresa e paralizzarono il conte con la pozione dei rubini. Una volta bloccato, cercarono lo Jambir che Karkon aveva copiato a Nina, per riprenderselo e distruggerlo. Purtroppo mentre lo stanno cercando, Francesco urta un computer e appare l’immagine di una Moai che si sgretola e insieme a delle parole che avevano trovato sull’isola di pasqua riescono a scoprire il primo Arcano. A quel punto arrivarono Visciolo, Alvise e Barbessa, che cercarono di fermare i quattro amici, ma Nina decise di chiedere aiuto al nonno perchè la aiutasse ad uscire da quel palazzo. Alle nove del mattino si trovarono nel salone di villa Espasia; i bambini si alzarono e andarono nel laboratorio dove Max gli disse che aveva scoperto che la vera zia Andora era viva e che si trovava vicino Madrid. Scoprirono che era a Toleto. Nina trovò una pozione per salvarla in ventiquattro ore perché il giorno seguente avrebbe avuto gli esami. I quattro ragazzi capirono che il cervello della vera zia e dell’Androide erano gli stessi e quindi Max doveva attivare l’Androide mentre stavano dalla zia perché se no non si sarebbe potuta muovere. I quattro amici partirono e raggiunsero il luogo dove stava la zia. Appena arrivarono lei si sveglio, Nina riuscì a sconfiggere i bambini che controllavano la zia. Ripartirono e lasciarono la zia a Madrid e proseguirono per Venezia.
Il giorno dopo ci furono gli esami e mentre Nina ripeteva matematica la interruppero perché avevano rubato la statua del Leone di San Marco e le dissero che era stata promossa.. Nina scopri che era stato Karkon a rapire il leone di Venezia per entrare in possesso del calice di rocca che si trovava nella bocca del leone. Lo scopo di Karkon era quello di creare un animale potente come il Gughi. Nina fece una pozione per diventare invisibile e subito si trovò sotto la laguna dove sfilò a Karkon il calice di rocca che aveva tolto dalla bocca del leone. Karkon non vedendo nessuno che gli rubava il calice rimase un pò perplesso e infine venne risucchiato dalle alghe cosi Nina poté rimettere il calice nella bocca del leone che riportò al suo posto.
La tematica di questo libro è la fantascienza,
il messaggio credo che sia che anche una bambina può affrontare con gli amici pericoli altamente rischiosi